Legittimo impedimento, Napolitano promulga il ddl


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Napolitano dà il via libera al disegno di legge approvato in via definitiva il 10 marzo scorso dal Senato. Scudo processuale di 18 mesi per Berlusconi e i suoi ministri. Di Pietro indignato propone il referendum

ROMA - Giorgio Napolitano ha firmato il legittimo impedimento, promulgando il disegno di legge che prevede lo scudo processuale di 18 mesi per il presidente del Consiglio e per i ministri. Il ddl era stato approvato definitivamente dal Senato il 10 marzo ed entrerà in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Secondo quanto trapela dal Quirinale, il punto di riferimento del presidente della repubblica è stato il riconoscimento dell'«apprezzabile interesse» ad assicurare «il sereno svolgimento di rilevanti funzioni» istituzionali, interesse «che può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali di diritto», così come riporta una sentenza della Corte costituzionale n. 24 del 2004.

LE REAZIONI

IDV - Antonio Di Pietro: «Cosa fatta capo ha» ha detto «Per quanto ci riguarda non perderemo neppure un momento a disquisire di chi sia la colpa e, soprattutto, a chi giovi questo provvedimento che riteniamo incostituzionale e immorale. Per questo, chiederemo direttamente ai cittadini, tramite referendum, come abbiamo fatto con il lodo Alfano, se sono d'accordo sul fatto che in uno stato di diritto, come riteniamo debba essere il nostro, si possa accettare che alcune persone non vengano sottoposte a processo come succede a tutti gli altri cittadini quando vengono accusati di aver commesso un reato».

PD - Il Pd esprime «pieno rispetto per la decisione del presidente Napolitano» ma, «restano inalterati tutti i motivi politici che ci hanno fatto dire no, in Parlamento e nel Paese, alla legge sul legittimo impedimento». «Si tratta di un provvedimento, l'ennesimo che prova come il governo e la maggioranza si muovano non nell`interesse degli italiani e delle istituzioni ma solo per difendere il premier dai processi».

PDL - Soddisfazione invece per il Pdl. «Il legittimo impedimento è un atto di giustizia e non di protervia politica» ha commentato il ministro Gianfranco Rotondi. Mentre Daniele Capezzone «Napolitano si conferma un garante ineccepibile. Chi sperava di usare l'arma giudiziaria come strumento improprio per ostacolare l'attività di un governo democraticamente scelto dagli italiani è rimasto ancora una volta deluso. Quanto a Di Pietro, è ormai un disperato politico: continua a solleticare gli istinti più aggressivi di una piccola minoranza di antiberlusconiani ossessionati, inchiodando la sinistra a posizioni indifendibili e strutturalmente minoritarie e marginali. Contenti loro...».

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